Ve l’ho promesso e ve lo scrivo.
A Natale mi hanno regalato un bellissimo router WI-FI ADSL2+ della U.S. Robotics (una delle migliori marche nel settore delle reti).
Router che mi ha fatto penare un casino.
"Non riuscivi a configurarlo?", "Non funziona?" penserete voi. Macchè. Il router è abbastanza facile da installare e funziona da dio (ora aspetto solo che mi attivino la 20Mega per testare quanto riesco a raggiungere di velocità).
Il "problema", come potete dedurre facilmente dal titolo dell’intervento, è di tutt’altra natura.
Non ho grande stima dei corrieri espresso. Personalmente li trovo una grandissima truffa: non sai mai in che giorno e a che ora passano da te (al contrario del postino che bene o male ha il suo giro di consegne e passa sempre intorno alla stessa ora), sbagliano a suonare ai citofono, hanno dei servizi assistenza osceni ("Non riesce a ritirare il pacco? Può venire a ritirarlo comodamente da noi nella nostra sede di Pizzo Calabro"…però i soldoni per farti consegnare la roba a casa glieli devi sborsare lo stesso).
Però per ottenere il tanto agognato router dovevo per forza passare da loro, dato che nei negozi il prezzo saliva vertiginosamente (si parla di circa 60-70 euro di più). Però stavolta ho deciso di farmi furbo. Con 5 euro in più avevo la possibilità di prendere appuntamento per la consegna, eliminando quindi uno dei fattori "critici", data e ora di consegna. Così bello tranquillo ho piazzato l’ordine.
Passa il week-end e inizio a tenere d’occhio il telefono. Infatti il martedì successivo ricevo la fatidica chiamata.
"Sì pronto è il corriere, dobbiamo programmare la consegna. Le può andar bene domani mattina?"
"Non c’è nessuno domani mattina a casa. Facciamo domani pomeriggio."
"Ok domani pomeriggio dalle 14 alle 16. C’è il nome sul citofono?"
(Fico! Eliminato anche il fattore "Non so leggere i campanelli")"Sì deve suonare a quello con la A."
"Ok. Arrivederci."
Riattacco e penso: meglio che niente. Almeno devo solo buttare via un paio d’ore invece che giorni interi.
Torno a casa avviso i miei che l’indomani sarebbe arrivato il pacco tra le due e le quattro di stare accorti nel caso non fossi ancora tornato.
Il giorno seguente esco tranquillo per andare in università. Il tempo di arrivare in aula e suona il cellulare: è mia madre.
"Sono tornata a casa e c’era il biglietto del corriere sulla porta che è passato alle 11,30."
Dopo tutte le bestemmie che ho tirato giù per telefono e nell’aula credo che finirò dritto all’inferno con un posto d’onore quando morirò.
Schiumo per tutto il resto della lezione e torno a casa il più in fretta possibile.
Quasi spezzo in due il telefono quando faccio il numero e aspetto che qualche stronzo mi risponda.
"Pronto Corriere Espresso, posso aiutarla?"
(Faccio il possibile per trattenermi)"Sì. Ho programmato ieri una cons…"
"Attenda un attimo prego"
PIRIPI-PIRIPI-PIRIPI
(Mi risponde un secondo operatore) "Pronto Corriere Espresso, posso aiutarla?"
(Questi voglio proprio morire)"Sì stavo dicendo alla sua collega che avevo in programma per oggi una consegna.
"Attenda un attimo prego"
PIRIPI-PIRIPI-PIRIPI
(Con tutti i santi che ho tirato giù potrei fondare un intero campionato di calcio)
(Terzo operatore) "Pronto Corriere Espresso, posso aiutarla?"
(La mia pazienza è giunta al limite) "Sì ho in programma una consegna"
"Il suo nome?"
Gli scandisco bene il nome.
"Sì è programmata per oggi pomeriggio."
"E ALLORA PERCHE’ CAZZO IL CORRIERE E’ PASSATO ALLE 11.30?!"
Segue un istante di silenzio.
"Attenda un attimo che chiamo l’autista."
Passa un minuto
"Ora ripassa. Ci scusi per il disguido."
"Ci mancherebbe."
15 minuti dopo il corriere è passato e mi ha consegnato il pacco.
Sulla bolla di consegna l’orario di consegna era scritto a caratteri cubitali.