Archivi del mese: ottobre 2008

Così muore la cultura, sotto un mare di bugie

"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al
potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole
rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole
fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per
manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare
le Scuole di Stato in Scuole di Partito? Si accorge che le Scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza;
in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.
Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi
teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del
suo partito
, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad
andare a queste scuole private
. Cure di denaro e di privilegi. Si
comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole,
perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si
danno dei premi
a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro
figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A
"quelle" scuole private.
Così la scuola privata diventa una scuola
privilegiata
. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare
le Scuole di Stato in Scuole di Partito
, manda in malora le scuole di
stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione,
questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa
cucina.
L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le
scuole di stato
. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro
bilanci
. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il
controllo sulle scuole private
. Non controllarne la serietà. Lasciare
che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per
insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole
private denaro pubblico
.

Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."

Piero Calamandrei
Discorso pronunciato al III congresso
dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio
1950

Non aggiungo altro perchè dovreste aver già capito da soli perchè ho deciso di scrivere questo intervento. Se non l’avete capito vuol dire che non vi informate abbastanza (e in questo caso vi consiglio di farvi un giro su uno dei tanti siti INDIPENDENTI di informazione…ignorate per favore Studio Aperto, Tg4 e tutte quelle altre boiate che spacciano per informazione).
Se non l’avete capito e siete studenti come me…che cazzo avete fatto nelle passate settimane? Dormito?